CODICE DEONTOLOGICO DEGLI ARBITRI
ISCRITTI PRESSO LA CAMERA ARBITRALE ARBIMEDIA
IN VIGORE DAL 1° GENNAIO 2017
Art.1 – Accettazione del Codice Deontologico.
1. Chi accetta l’incarico di arbitro in un procedimento arbitrato dalla Camera Arbitrale Arbimedia si obbliga a svolgere l’incarico secondo in ottemperanza alla legge, al regolamento della Camera Arbitrale alle disposizioni del presente Codice Deontologico.
2. Il presente Codice Deontologico si applica anche al consulente tecnico d’ufficio nominato dalla camera arbitrale
Art. 2 – Competenza.
L’arbitro, quando accetta l’incarico, deve essere certo di poter svolgere il proprio incarico con la competenza richiesta al suo ufficio di giudicante.
Art. 3 – Disponibilità.
L’arbitro, quando accetta l’incarico, dedica al suo ufficio il tempo e l’attenzione necessaria, al fine di svolgere e concludere l’incarico nel modo più sollecito possibile, impegnandosi di emettere il lodo entro i termini indicati dal regolamento arbitrale
Art. 4 – Imparzialità – Indipendenza.
L’arbitro, quando accetta, deve essere certo di poter svolgere il proprio incarico con la indispensabile imparzialità e indipendenza insita nella funzione giudicante che si appresta a svolgere nell’interesse di tutte le parti, salvaguardando il proprio ruolo da qualunque pressione esterna, diretta o indiretta. Egli deve rimanere indipendente in ogni fase del procedimento e sino al decorso del termine per l’impugnazione del Lodo.
Art. 5 – Dichiarazione di imparzialità e indipendenza.
1. All’atto di accettazione dell’incarico l’arbitro è tenuto a rilasciare una dichiarazione di imparzialità e indipendenza nonché di osservazione delle leggi e del regolamento che disciplina la procedura della Camera Arbitrale.
2. L’arbitro che ritiene per qualunque fatto di non poter essere imparziale o indipendente deve rinunciare all’incarico.ì
3. in caso di accertamento di fatti, circostanze o rapporti che avrebbero dovuto essere dichiarati possono essere valutati dalla Camera Arbitrale come causa di sostituzione dell’arbitro, anche d’ufficio, fermo in ogni caso ad effettuare l’informativa sia all’autorità giudiziaria sia all’ordine professionale di appartenenza.
Art. 6 – Svolgimento del procedimento.
L’arbitro deve favorire un completo e rapido svolgimento del procedimento. In particolare, nell’ambito dei termini indicati dal regolamento di procedura, deve stabilire i tempi e i modi delle udienze così da consentire la partecipazione delle parti su un piano di totale parità e di assoluto rispetto del principio del contraddittorio.
Art. 7 – Comunicazioni unilaterali.
L’arbitro deve evitare, in qualunque fase del procedimento, ogni comunicazione unilaterale con qualunque parte o i suoi difensori, senza darne immediata notizia alla Camera Arbitrale perché lo comunichi alle altre parti e agli altri arbitri.
Art. 8 – Transazione.
L’arbitro può sempre suggerire alle parti l’opportunità di una conciliazione ai sensi del D. lgs n. 28/2010 da attivare presso l’’organismo Arbimedia, senza che ciò possa influenzare la loro determinazione, facendo intendere di avere già raggiunto un giudizio sull’esito del procedimento.
Art. 11 – Deliberazione del lodo.
L’arbitro deve evitare qualunque atteggiamento ostruzionistico o non collaborativo, garantendo una pronta partecipazione alla fase di deliberazione del lodo. Rimane impregiudicata la sua facoltà di non sottoscrivere il lodo, in caso di deliberazione presa a maggioranza del tribunale arbitrale.
Art. 12 – Spese e onorario dell’arbitro.
1. L’arbitro non può accettare alcun accordo diretto o indiretto con le parti o i loro difensori in relazione all’onorario e alle spese.
2. L’onorario dell’arbitro è determinato esclusivamente dalla Camera Arbitrale secondo le Tariffe fissate dalla stessa, che si ritengono approvate dall’arbitro, al momento dell’accettazione dell’incarico.
3. L’arbitro deve evitare spese superflue che possano far aumentare immotivatamente i costi della procedura.
Art. 13 – Violazione del Codice Deontologico
Salvo che il fatto non costituisca una violazione alla legge o al regolamento della camera arbitrale, l’arbitro che viola non una norma del presente Codice Deontologico potrà essere sostituito nella gestione del procedimento arbitrale; nei casi più gravi potrà essere sospeso dall’esercizio arbitrale o radiato dal relativo elenco.